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Novembre 28, 2017

Fiat Panda 4×4: la citycar tuttofare dal DNA italiano

La Fiat Panda 4×4 è l’espressione della volontà da parte del marchio torinese di mettere sul mercato una vettura che avesse le dimensioni e la praticità di utilizzo di una piccola city car, venendo però incontro alle esigenze di coloro che, occasionalmente o anche più spesso, hanno bisogno di utilizzare la vettura su fondi scivolosi e su off-road leggeri. Vediamo in cosa differisce dal modello base.

Design e interni

Le linee della Panda 4×4 sono praticamente le stesse della sorella “cittadina” e richiamano quello stile squadrato che ormai è tipico di questa vettura ed è presente sia all’interno che all’esterno della vettura. Cambiano leggermente le dimensioni della vettura, che è ora lunga 3,69 metri: 4 centimetri in più rispetto alla versione normale a causa delle voluminose protezioni presenti sui paraurti. Anche l’altezza da terra, ovviamente, è aumentata di quasi 5 centimetri (arrivando ora a 16 centimetri) per permette di affrontare con maggiore sicurezza i percorsi sterrati, anche grazie a delle coperture in metallo sotto la vettura che proteggono le parti meccaniche “sensibili”.

All’interno dell’abitacolo resta praticamente invariato il solito stile della Panda, con i numerosi richiami alle forme quadrate fin dal volante, dal cruscotto e dai comandi per il clima. I rivestimenti dei sedili sono in doppia tonalità, in modo tale da richiamare i colori esterni della carrozzeria. Lo spazio a bordo è abbastanza buono: il divano posteriore è omologato per due passeggeri ma, a pagamento, è possibile richiedere il terzo posto che rende la vettura omologata per 5 persone in totale (seppur in 5 lo spazio scarseggia). Discreta anche la capacità di carico del bagagliaio che è di 225 litri: a pagamento è possibile aggiungere il divano scorrevole come optional.

Tecnologie e motori

La prima differenza tecnologica tra la Panda 4×4 e la versione cittadina, è la trazione integrale intelligente dotata di sistema ELD (acronimo di Electronic Lock Differential) che è in grado di scegliere autonomamente in che percentuale ripartire la coppia motrice tra l’asse anteriore (che rimane quello “preferito” in caso di condizioni normali di aderenza) e quello posteriore, simulando inoltre la presenza di un differenziale autobloccante tramite la frenata automatica della ruota che inizia a slittare.

La vettura è equipaggiata di serie con delle particolari gomme M+S, maggiormente adatte quindi ai fondi scivolosi ma, a richiesta, è possibile anche averla con pneumatici “classici”. Per il resto la dotazione tecnologica è abbastanza basilare, non troppo evoluta: potrebbe valere la pena inoltre aggiungere gli airbag laterali, disponibili solo come optional.

I motori della gamma sono due: lo 0.9 TwinAir a benzina in grado di erogare 85 cavalli oppure il pluri-testato 1.3 MultiJet a gasolio in grado di erogare 80 o 95 cavalli a seconda delle versioni. Il prezzo di listino parte da 17.400 Euro: non è basso in senso assoluto, specialmente in relazione alla dotazione della vettura ma, non essendoci concorrenza diretta di vetture 4×4 in questo segmento, non c’è molto termine di paragone.

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