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Noleggio auto a lungo termine: sorride l’Italia

Dopo anni di ansia e panico ora il mercato d’auto torna a sorridere.

In Italia i dati sono soddisfacenti: a premiare il mercato è certamente il nuovo segmento, il nostro, ovvero il noleggio auto a lungo termine.

Sì, il noleggio auto a lungo termine va alla grande, è una soluzione che piace agli italiani, lo abbiamo già detto ma sopratutto è un modo per avere l’auto nuova e riuscire persino a detrarre l’IVA, è una soluzione perfetta per PMI e aziende, pubbliche amministrazioni e privati.

Ma il noleggio auto a lungo termine riesce anche a far sorridere il mercato automobilistico, i dati sono quelli riportati dall’Ansa e parlano chiarissimo.

Gli italiani nei primi 9 mesi del 2015, a fronte di un incremento delle immatricolazioni del 15%, hanno speso 3 miliardi di euro in più per l’acquisto di automobili nuove rispetto allo stesso periodo del 2014. La spesa totale, da gennaio a settembre, passa dai 19,329 miliardi di euro dell’anno precedente ai 22,271 miliardi di euro del 2015, grazie soprattutto all’incremento degli acquisti da parte di privati (+18%) e noleggiatori (+18%), mentre la domanda di nuove auto da parte delle società è cresciuta del 4%. E’ la fotografia sullo stato di salute del mercato auto scattata dal Centro studi Fleet & Mobility e presentata durante ‘La capitale automobile, cars’, il summit del mondo automotive giunto alla sua decima edizione.

Nel dettaglio, secondo Fleet & Mobility, dei 3 miliardi in più spesi per l’acquisto di nuove auto nei primi nove mesi 2 miliardi sono arrivati dai privati (che da gennaio a settembre hanno speso per nuove immatricolazioni un totale 13,5 miliardi), 800 milioni dal noleggio (4,8 miliardi totali) e 200 milioni dalle società (4 miliardi totali), che nel mese di settembre hanno fatto registrare meno targhe (-4%) rispetto all’anno precedente.

Così Pier Luigi del Viscovo, direttore di Fleet & Mobility, spiega le attuali tendenze del mercato: “Il mercato è in netta ripresa e il noleggio a lungo termine cresce del 18%, da una parte perché c’è un rinnovo fisiologico di contratti in scadenza, dall’altra per un ricorso significativo al fenomeno del rent to rent; inoltre c’è un nuovo target composto da liberi professionisti e privati che si affaccia a questa tipologia di acquisto”.

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