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Novembre 28, 2017

Guida alle trazioni: cosa cambia tra anteriore, posteriore e integrale e quale scegliere?

Nel momento in cui si deve scegliere la nuova autovettura, una caratteristica spesso sottovalutata da parte di molti automobilisti, è la trazione con la quale la vettura è stata progettata. Nonostante possa sembrare una piccolezza rispetto a tanti altri fattori, in realtà è un particolare abbastanza importante in quanto questo influisce molto sul comportamento della vettura, sullo stile di guida e sulla possibilità di usare o meno la vettura in determinate condizioni.

Esistono 3 tipologie di trazione: anteriore (FWD o Front Wheel Drive), posteriore (RWD o Rear Wheel Drive) o integrale (AWD o All Wheel Drive, dette comunemente 4×4). Ognuna ha le sue peculiarità e trasmette in modo diverso le sensazioni di guida all’automobilista.

Che cos’è la trazione anteriore

La trazione anteriore è probabilmente la più diffusa ed è quella presente sulla maggior parte delle utilitarie e delle citycar, nonché su molte crossover e alcune piccole SUV. La trazione anteriore è probabilmente la più semplice da guidare. Se non si esagera con l’acceleratore, è sempre molto prevedibile, tranquilla e sincera.

La tendenza delle trazioni anteriori, nel caso si stia arrivando ad una curva troppo veloci o si dosi troppo violentemente il gas, è quella di sottosterzare, cioè partire per la tangente della curva piuttosto che seguire la stessa in tutta la sua estensione. In questo caso si rischia di invadere l’altra corsia o, ancora peggio, finire fuori strada.

E’ per questo che le trazioni anteriori vengono spesso considerate inadatte a vetture di grossa cilindrata e con elevato numero di cavalli: l’eccessiva potenza e il grande valore di coppia, potrebbe rendere difficile tenere in traiettoria la vettura in caso di guida “allegra”.

La trazione anteriore, di rovescio, è forse una delle più affidabili e semplici da guidare su percorsi con aderenza limitata come in caso di neve leggera o pioggia. Senza considerare i controlli elettronici, infatti, è molto più facile tenere in strada una trazione anteriore (con le dovute precauzioni) che una trazione posteriore, che tenderebbe a slittare e “scodare” (perdere cioè l’aderenza sul posteriore).

Che cos’è la trazione posteriore

La trazione posteriore è tipica delle vetture ad elevata potenza e di tedesche del calibro di BMW, Audi ecc… (BMW infatti è probabilmente il marchio che ha maggiormente utilizzato questa trazione, in ogni segmento). Ha un comportamento di guida più deciso e aggressivo, permettendo di divertirsi di più in tutte le condizioni.

Una trazione posteriore tende a sovrasterzare: tende cioè a chiudere la curva anticipatamente, facendo scivolare il posteriore verso l’esterno e il muso verso l’interno della curva, potendo così generare sbandate, effetti pendolo o, in caso non si riesca a controllare, il testacoda.

In condizioni di guida con scarsa aderenza come ghiaccio, pioggia battente e neve, la trazione posteriore è più nervosa e difficile da controllare ma, su asfalto asciutto o pioggia leggera, garantisce una maggiore precisione e un maggior divertimento, nonché una migliore capacità di scaricare la potenza a terra.

Nonostante possa inizialmente sembrare “difficoltosa” da guidare, la trazione posteriore abbinata ai moderni controlli elettronici risulta molto meno ostica rispetto al passato e si configura come la soluzione migliore nel caso si abbia uno stile di guida sportivo e aggressivo e non si percorrano spesso lunghe tratte in condizioni di aderenza estreme.

Che cos’è la trazione integrale

La trazione integrale è una trazione che coinvolge tutte e 4 le ruote della vettura. Tramite alberi motori e differenziali, la coppia motrice viene trasmessa sui due assi e viene ripartita su ciascuna ruota tramite dei controlli elettronici.

Questa tipologia di trazione unisce i pregi delle altre due trazioni, risultando forse la più stabile e sicura da guidare. Tutto questo perché la coppia motrice viene ripartita su quattro ruote e la potenza viene gestita in modo decisamente migliore in ogni condizione. Inoltre in fase di frenata, il freno motore influenza tutte e 4 le ruote, garantendo spazi di frenata ridotti.

Nel caso di fondi a scarsa aderenza o percorsi sterrati tipici dell’off-road, la trazione integrale è la soluzione vincente: se si dovesse perdere motricità su una ruota, infatti, ci sarebbero le altre 3 a risolvere la situazione permettendo alla vettura di muoversi comunque con una discreta disinvoltura.

Il rovescio della medaglia potrebbe essere, in questo caso, la maggiore imprevedibilità del veicolo in caso di eccessive perdite di aderenza: in questo caso, in base all’intervento dei controlli elettronici, si potrebbe ottenere più trazione o all’anteriore o al posteriore e per questo il comportamento della vettura potrebbe essere a volte sottosterzante (nella maggior parte dei casi) ma anche sovrasterzante.

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