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Dicembre 20, 2017

Che cosa sono i fringe benefit e come funzionano

Nel mondo del lavoro, oramai da un po’ di tempo comincia a circolare il termine ‘benefit’. Soprattutto in merito a quello che riguarda la retribuzione. Pochi però sono quelli che sanno nello specifico cosa sono, e che il termine è l’abbreviazione del termine ‘Fringe Benefit’. Che cosa significa dunque?

La parola, tradotta in italiano, significa ‘bene accessorio’, ed è rappresentato da qui beni o servizi complementari, che l’azienda corrisponde al proprio dipendente in aggiunta alla paga. Questi benefit possono essere utilizzati dagli stessi in tre diverse modalità: nell’interesse personale, nell’interesse dell’azienda, oppure anche nell’interesse di entrambi.

Vediamo adesso, quali sono questi particolari beni complementari, e come funziona la loro regolamentazione a norma di legge. Ci sono infatti diverse possibilità di gestione per questi beni, e variano a seconda dell’importo o tipologia del bene percepito.

I Fringe Benefit

Fanno parte della categoria dei ‘fringe benefit’ i buoni pasto, le auto aziendali, i telefoni cellulari aziendali, le polizze assicurative, eventuali alloggi per trasferte di lavoro, o prodotti aziendali ceduti al lavoratore a condizioni molto più favorevoli.

I buoni pasto non hanno un valore definito e stabilito dalla legge, ma variano da 5 euro a 15 euro, per questo motivo, l’azienda non può chiedere al proprio lavoratore di corrispondere un contributo per la somministrazione di questo benefit.

Diverso è per gli altri casi, dove non vi è l’obbligatorietà di ricevere il benefit, ma tutto avviene tramite un accordo fra le parti. Ad esempio, nel caso delle auto aziendali, o beni strumentali utilizzati per lavoro (per esempio i telefoni cellulari). Il contributo richiesto al lavoratore, se dovuto, può variare a seconda di come è impostato il suo utilizzo, ovvero se è esclusivo da parte di una delle due parti.

Tassazione sui Fringe Benefit

Come funziona la tassazione su questi beni complementari, ma che non sono monetizzati all’interno della busta paga come la nomale retribuzione? I buoni pasto, purché non superino la cifra di 5.29 euro al giorno, non sono tassati.

Per quanto riguarda invece il discorso della auto aziendali, per l’uso promiscuo viene addebitato un importo pari al 30 percento del costo chilometrico (si calcola sulle tabelle ACI, con percorrenza di 15.000 Km). Chiaramente anche in questo caso, deve essere presente un uso specifico del mezzo per motivi esclusivamente lavorativi.

La finanziaria 2016, ha introdotto tre nuovi tipi di ‘Fringe Benefit’, che possono essere corrisposti al lavoratore al posto del premio produzione. Le novità possono essere rappresentate sia da somme di denaro vere e proprie, oppure dall’utilizzo di opere o beni strumentali aziendali.

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